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Se non hai fini espositivi puoi metterne quanti ne vuoi, dipende ovviamente dalla grandezza della casetta/voliera.pol91 ha scritto:PARTIAMO DAL FATTO CHE LO SPAZIO è MOLTO PIU GRANDE DI UNA VOLIERA...IN CAMPAGNA HO COSTRUITO UNA CASETTA GRANDE..DOVE VORREI METTERCI I MIEI CANARINI..VORREI SAPERE SE POSSO METTERE PIU SOGGETTI DI DIVERSE RAZZE (NON MI INTERESSSA IL COLORE OTTENUTO) E MI HANNO DETTO DI METTERE SEMPRE PIU FEMMINE CHE MASCHI. OPPURE AVEVO PENSATO DI METTERE SOLO SOGGETTI TENDENTI AL ROSSO..TIPO IL MOSAICO IL BRINATO E L'INTENSO..KE NE DITE??
Ciao Pol91, per cortesia, non scrivere in stampatello, sul web equivale ad urlare. Grazie.pol91 ha scritto:PARTIAMO DAL FATTO CHE LO SPAZIO è MOLTO PIU GRANDE DI UNA VOLIERA...IN CAMPAGNA HO COSTRUITO UNA CASETTA GRANDE..DOVE VORREI METTERCI I MIEI CANARINI..VORREI SAPERE SE POSSO METTERE PIU SOGGETTI DI DIVERSE RAZZE (NON MI INTERESSSA IL COLORE OTTENUTO) E MI HANNO DETTO DI METTERE SEMPRE PIU FEMMINE CHE MASCHI. OPPURE AVEVO PENSATO DI METTERE SOLO SOGGETTI TENDENTI AL ROSSO..TIPO IL MOSAICO IL BRINATO E L'INTENSO..KE NE DITE??
Che tipo di uso, più precisamente? Comunque che siano delle carceri non so. Hanno il senso della prigionia, gli uccelli? Vivere un ambiente come un carcere vuol dire soffrire fondamentalmente della limitazione di spazio. In questo caso è logico che minore è lo spazio, maggiore la sofferenza, a parità di condizioni.charles4ever ha scritto:Mi dispiace infrangere un mito, ma le voliere non sono affatto, per gli ospiti che vi vivono dentro, dei luoghi deliziosi, ma, paragonandoli ad esperienze umane, delle carceri spaziose.
I profani, di solito, pensano che dare ad uccelli in grado di volare uno spazio vasto sia il loro ideale. Non è assolutamente così. Le voliere vengono utilizzate anche dagli esperti, ma con finalità particolari, in pratica se ne fa un uso squisitamente tecnico.
Personalmente, allevando in voliera, posso dire di non essere interessato a tutta la situazione cromatica, la distinzione fra uccelli buoni e scarti per me non significa nulla e le esposizioni mi inquietano.Se in una voliera si introducesse un maschio con al massimo un paio di femmine, questo sarebbe sicuramente un passo avanti rispetto ad una gabbia, ma le convivenze forzate non sono mai gradite da chi le subisce, quindi due coppie sarebbero invece già troppe. In voliera non si ha nessun controllo delle deposizioni, quindi, non potendo levare le uova, i pulcini nascono sfasati, e si ha un'elevata mortalità; spesso le femmine si distruggono i nidi a vicenda, i maschi vorrebbero invece possedere sempre un numero di femmine molto alto, a discapito degli altri, e così via. Non è possibile neppure operare alcun tipo di selezione, quindi soggetti nati in voliera sono spesso scarti. Molti soggetti restano vittime di serpenti, topi, ratti, donnole, di parassiti come acaro rosso (praticamente sempre), acaro grigio, zanzare, pappataci, e delle malattie da questi veicolate (diftero-vaiolo, malattie gastro-intestinali ecc. ecc.)
Presa coscienza di tutte le problematiche connesse con la voliera, se si volesse comunque procedere in questa direzione, suggerisco di progettare molto bene la voliera prima, in modo da impedire a quanti più possibile ospiti indesiderati di entrare e starsene invece fuori dai piedi. Poi introdurrei tutti soggetti compatibili, cioè accoppiamenti in cui ogni maschio possa essere intercambiabile con gli altri (es: tre maschi rossi intensi e sei femmine rosse brinate). Non supererei il numero di tre maschi, dando invece cinque - sei femmine. Metterei molti più nidi della somma delle femmine, sia nella parte alta, sia a metà, e anche qualche nido in basso. Poi opererei cicli di disinfestazione ravvicinati nella stagione estiva e primaverile (ogni settimana un trattamento alle superfici ed alle suppellettili con Permetral ed un trattamento con Frontline a tutti i soggetti, con goccia scapolare, ogni 20 giorni.
In ogni caso, la mortalità rischia di essere alta e le soddisfazioni basse.
Charles.
No anzi, il discorso mi sembra ragionevole e per esempio questa è la prima volta che leggo in giro delle problematiche salutari che possono esserci tra uccelli solo perché nati da accoppiamenti di razze sbagliate, ed è da approfondire. Generalmente ho visto che se ne parlava fondamentalmente in termini di selezione estetica, che non sto a condannare ma semplicemente trovo superflua finché non sfocia nell'esigenza pratica per quanto riguarda il mio modo di fare. Anche perché chi ce l'aveva 'st'hobby prima di ritrovarseli a casa D: immagina quanto possa fregare del colore a uno a cui prima che gli portassero uccelli nel salotto non passava neanche per l'anticamera del cervello di allevarne.charles4ever ha scritto:Volevo solo dire che, nonostante oggidì molte persone siano vegetariane o vegetaliane o vegane, ritenendo l'uccisione di animali alla stessa stregua di omicidi o quasi (opinione legittima), molte altre persone hanno attribuito alla cosa un'importanza assai minore. Omnia Munda Mundis è una citazione dagli Atti degli Apostoli, ma soprattutto dalla Lettera di S. Paolo a Tito (I, 15). E significa, letteralmente: "Tutto è Puro per i Puri".
Che si scelga di allevare a scopo selettivo ed espositivo, che si scelga di allevare per solo personale diletto, che si abbiano a disposizione solo gabbie o voliere chilometriche, la musica deve sempre essere eseguita nella medesima tonalità, bisogna cioè perseguire il massimo possibile stato di benessere dei propri uccelli, essendo anche liberi di scoprire che magari ciò che si riteneva peggio non era così peggio e ciò che si riteneva meglio non era poi così meglio.
Ad esempio, una persona che alleva a casaccio, e fa un accoppiamento brinato X mosaico rischia che vengano messi al mondo degli infelici perseguitati dalle cisti plumacee per tutta la loro vita, idem chi accoppia ciuffato X ciuffato rischia che possano nascere esemplari con parti di cranio imperfette e gravi lesioni cerebrali, in grado di sopravvivere, ma condannati ad una vita molto grama. La stessa cosa può accadere in certi ceppi di galline, e bisogna saperlo prima.
Il Prof. Vittorio Menassè, scomparso da tempo ed uno dei primi scrittori che intuirono l'importanza dell'osservazione del fenomeno con metodo scientifico anche in avicoltura, si scagliava spesso contro quello che egli definiva "un balordo sistema di allevamento", responsabile della comparsa di tutte le tare e malformazioni possibili nei pappagallini ondulati (o cocorite) e in parte anche nei canarini. Questo sistema era proprio la voliera. Che servizio farei alla verità se non provassi a mettere in guardia contro i suoi possibili rischi intrinseci? Dopodiché, presa coscienza dei pro e dei contra, uno può scegliere in libertà. Ma se l'alternativa è lasciare chiunque libero di seguire romanticamente un impulso che potrebbe aver conseguenze indesiderate, preferisco passare per antipatico e dire tutto ciò che so. Del resto chi sa non ha bisogno di chiedere e chi chiede è legittimo pensare che non sappia, e siccome rispondere è cortesia, io per cortesia rispondo.
Charles.
Perché vuoi soffrire? xDBerenice ha scritto:che vi leggerei per ore