quei gufi sugli alberi!

Birdwatching, termine derivante dalla lingua inglese che significa "osservare gli uccelli" nel loro habitat, studiarne i comportamenti e le abitudini.

Moderatore: Giampiero

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flammeus
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Iscritto il: 17 ottobre 2007, 13:49

quei gufi sugli alberi!

Messaggio da flammeus »

http://img108.imagevenue.com/img.php?im ... _985lo.jpg

questo è un gufo comune fotografato dal sottoscritto in un roost sul delta del Po lo scorso febbraio!

e questa immagine ci introduce all'argomento di questo post: lo svernamento dei gufi ed i loro curiosi roost!

partiamo per gradi....
:lol: :lol:

se qualcuno di voi cercasse con un motore di ricerca immagini di rapaci notturni...scoprire che lo strigiforme (cioè il rapace notturno) più fotografato è il Gufo comune!

qualcuno potrebbe chiedersi: perchè?

se consideriamo che ha un piumaggio criptico, non è una specie vocifera ed anzi risulta essere un animale molto elusivo...beh spontaneamente ci si chiede perchè sia fotografato con questa frequenza!

la risposta è correlata con la sua fenologia ed alcuni suoi comportamenti che potremmo definire sociali!

cerchiamo di scoprire insieme qualcosa in merito alla sua fenologia...

il Gufo comune Asio otus è un predatore che si riproduce regolarmente in Italia; sino a qualche decennio fa, era distribuito prettamente nel Nord della penisola e localmente altrove e sembrava abbastanza scarso e raro nelle regioni insulari e meridionali, sebbene sia stato forse in passato sottostimato... :shock:

a livello internazionale è ritenuto uno dei pochi strigiformi con un trend di crescita...questo è legato a svariate componenti del suo comportamento ma in prevalenza ad una certa plasticità trofica ed ambientale...cioè si adatta anche ad ambienti degradati!
recentemente ha colonizzato nuove aree del nostro paese ed oggi è davvero comune sia come nidificante sia come svernante!
in città, campagna, montagna ecc...
:lol: :lol:


vediamo di comprendere ora l'evoluzione del suo comportamento nel corso delle stagioni....

in primavera ed estate si formano le coppie che poi si riprodurranno sfruttando prettamente nidi abbandonati di corvidi.

Ma il nostro pensiero volge ora alla cosidetta brutta stagione...
all'approssimarsi dei mesi autunnali....inizia un periodo di migrazione per questa specie capace anche di spostamenti di migliaia di km.!


I gufi comuni che si sono riprodotti in Russia, nei paesi Baltici e nell'Europa centro settentrionale lasciano queste terre che nei mesi a seguire diverranno inospitali e povere di prede...per scendere di latitudine e raggiungere aree con climi più miti...l'Italia è un vero regno per lo svernamento di questo "gufo"!


Ai gufi locali si aggiungono individui provenienti da altre aree continentali e persino da aree montane italiane.

Infatti specie nel Nord Italia i Gufi comuni che si riproducono sulle Alpi scendono di "altitudine" lasciando i territori riproduttivi nelle foreste alpine anche oltre i 1000-1500 metri per scendere in pianura ove il cibo è più abbondante ed il clima meno rigido!
Questo fenomeno è noto come migrazione verticale!

Pensate quindi che la pianura padana diviene un vero crocevia per i gufi comuni di mezza Europa...da quai alcuni scendono verso il sud Italia ed altri si distribuiscono in pianura Padana e in svariate aree costiere ove le pinete diventano un vero rifugio per molti gufi! :shock: :shock:

non pensiate di vedere gufi a go-go ... ma gli investimenti sulle strade ...numerossimi in iverno testimoniano un gran movimento di questi animali su tutto il territorio e specie al nord!

ma questo fenomeno fenologico del gufo comune resterebbe inosservato se non fosse che i nostri prodi gufi...danno vita a qualcosa di insolito nel mondo dei predatori notturni...

danno vita ad aggregazioni anche molto numerose che si rendono visive agli occhi dell'uomo con manifestazioni davvero spettacolari..

i roost... appunto!

già i roost.... molti di noi che hanno questa passione per l'ornitologia spesso "importano" termini inglesi...ma roost che vuol dire posatoio...e nel nostro caso sta a rappresentare momenti di aggregazione davvero eclatanti..e particolari...(e ricchi di segreti che nel tempo cercheremo di svelare!)

In inverno, in alcuni momenti, esistono luoghi ove lo svernamento dei gufi è uno spettacolo incredibile...decine decine di gufi comuni posati sui rami di pochi alberi....quasi fossero palline di un albero di natale....
[smilie=041.gif]
Rossella in un post di ieri si chiedeva perchè i gufi si aggregano in roost e se esistono parametri ed affinità tra questi posatoi...?!

se girassimo il quesito ad un profano....la risposta più razionale potrebbe essere che questi gufi cercheranno luoghi ameni, dimenticati dall'uomo....

ed invece....

ed invece i gufi hanno altri parametri...per selezionare i loro posatoi invernali...

non esiste una regola fissa ma certe affinità emergono con frequenza....

intanto la scelta sovente ricade in posti anche frequentati dall'uomo...poichè la priorità è che nei territori limitrofi il cibo sia abbondante e permetta ai gufi di sostenere comunità anche di decine di individui svernanti...

quindi prima di tutto sistemi trofici ricchi...

già ma ricchi di cosa?

a lungo si è pensato che i gufi cacciassero in abbondanza topi, arvicole ...e comunque micromammiferi...
sebbene queste prede costituiscano una porzione significativa della loro dieta...in inverno dedicano molte attenzioni anche agli uccelli....che spesso svernano in gruppo e si trovano con facilità nei pressi di dei medesimi roost di gufi!

è difficile descrivere un roost modello...perchè esistono molte variabili...ci sono roost in cimiteri, in giardini privati anche di villette, in boschi ripariali, in aree degradate suburbane, in pinete come ha sottolienato Rossella (tra l'altro quel roost pugliese è uno dei più grandi in Italia) ecc...

spesso gli alberi più utilizzati sono Conifere (pini domestici, altri pini anche un pò esotici, cipressi meno gli abeti!) e alcune piante come robinie, sambuchi (quindi a volte posati ad un metro e mezzo da terra!) magnolie e persino betulle....

di solito occupano sempre le parti centrali delle piante...per posarsi....intendo!
quindi in una fascia tra i 2 ed i 5 metri ...ma vi sono limiti in eccesso e difetto!


uno degli aspetti ricorrenti di un posatoio di gufo è la presenza dell'acqua in prossimità del roost... può essere il mare, il fiume, un lago, uno stagno, un canale o persino una canalizzazione con acqua molto inquinata e sporca con roditori a go-go...insomma una fogna!)

questa duttilità ...fanno di questo gufo una specie plastica capace di sorprenderci...ma anche di sopravvivere in questo mondo iper tecnologico e sempre meno pulito!

in questo primo post ...sui gufi...vi ho scritto alcune cose generali, forse un pò banali...poi si potrà sempre entrare in qualche dettaglio per approfondirlo....(sempre che lo vogliate!)
parlando di spostamenti ....migrazioni.... dieta.... conservazione e tutela di questi siti (che non vanno divulgati in rete o con facilità!) ed altro ancora!

ma non voglio certo annoiarvi....il problema è che mi piace raccontare dei miei amati notturni....

un saluto
MArco


Marco Mastrorilli
Boltiere (BG)

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rossella
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Iscritto il: 8 luglio 2005, 22:07

Messaggio da rossella »

annoiarci? :shock: stai scherzando? ho letto tutto d'un fiato!
ti ringrazio per tutte le preziose informazioni che stai raccogliendo in un unico post.
nulla è banale o scontato, soprattutto per chi si avvicina a questo meraviglioso mondo degli uccelli da poco e ha ancora tanto da imparare...(perdona i miei toni romantici...ma mi sono avvicinata da pochi anni al mondo dei volatili e sto vivendo ancora la fase dell'innamoramento!).
la divulgazione dei siti che ospitano le varie specie è un bene e un male allo stesso tempo, dipende tutto o forse solo da CHI apprende l'informazione, l'importante è non essere proprio precisi precisi nel descrivere il luogo esatto dell'avvistamento, soprattutto se non è una zona protetta.

è possibile incontrare i gufi comuni nelle campagne, tra gli uliveti?
[color=#BF0000][b]ELENCO CRAS[/b][/color] (copia e incolla il link nella barra degli indirizzi)
[color=#008000][b]http://www.hobbyuccelli.it/sos_nidiacei/centro-recupero-animali-selvatici.php[/b][/color]
flammeus
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Iscritto il: 17 ottobre 2007, 13:49

Messaggio da flammeus »

ciao Rossella e ciao agli amici di questo foum, :D :D :D

parlando di gufi & c.... rischiate di dovervi leggere kilometriche mail....

comunque se vi piace "soffrire" :cry: :cry: vi accontento... :!:


gli uliveti ed i gufi comuni!

dunque il bacino del Mediterraneo e tutte le aree costiere o comunque inserite in comprensori ove il clima è mite ed influenzato da questo mare... crea i presupposti per ecosistemi particolari e di riflesso per sistemi trofici particolarmente adatti ad alcuni predatori.

IL clima secco peculiare degli uliveti favorisce il proliferare dell'entomofauna e di conseguenza tra i notturni prevalgono alcune specie insettivore di grande fascino: la Civetta Athene noctua e l'Assiolo Otus scops.

Per scoprire quale fauna sia residente in un certo comprensorio...una buona regola è sempre valutare quali risorse trofiche offra...!


Il gufo comune negli uliveti trova ecosistemi troppo secchi, egli predilige aree forestali o comunque con un pò di vegetazione arborea ma anche un pò di umidità.

In Calabria ho alcuni amici che hanno trovato peraltro nidificazioni di Gufo comune anche in zone secche ma non negli uliveti.

Quando si studiano comunità faunistiche la prima regola è la plasticità nella analisi pertanto non bisogna mai generalizzare, i gufi comuni in occasioni particolari pososno anche occupare siti con prevalenza di uliveti ma a margine degli stessi altresì in queste aree si troveranno con maggior facilità civette, assioli ed in parte i succiacapre.

Parlando di uliveti è ovvio bisogna fare delle distinzioni anche in funzione dell'età degli impianti: uliveti giovani infatti offrono meno ricchezza di biodiversità mentre piante vecchie di ulivo possono favorire densità anche rilevanti di civette ed assioli.

In Portogallo, ad esempio, proprio negli uliveti (non erano certo impianti giovani!) sono state censite comunità di civette di oltre 8 coppie per kmq. risultati davvero eclatanti rispetto alle medie europee che si attestano su 0,5 /2 coppie per kmq. con qualche area che si spinge sino alle 4 cp. per kmq.

Il fascino del Owl watching è indescrivibile (dopo aver scritto vari libri ed una moltitudine di articoli sui notturni sto sviluppando anche un'idea editoriale che proporrò a breve a qualche editore...proprio per illustrare i meccanismi delle uscite notturne, del birdwatching notturno!)

ma ti garantisco Rossella che per alcune specie (civetta, assiolo, barbagianni) la Puglia è davvero un regno magico!

ma ovviamente per svelare altri segreti su questa forma insolita di birdwatching, che insegue i più elusivi tra gli uccelli, beh dovrete aspettare qualche altro post....
:lol: :lol:

bye
marco
Marco Mastrorilli
Boltiere (BG)
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Michele Ferrato
Messaggi: 377
Iscritto il: 10 maggio 2007, 17:49

Messaggio da Michele Ferrato »

Marco non può che deliziarci la tua profonda conoscenza,continua a parlarne che noi stiamo ad ascoltare con molto piacere :wink:

ps. se hai delle foto interessanti postale pure nelle sezione fotografica del forum in formato max di 1000 per il lato più lungo :wink:
saluti
Michele
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