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Buongiorno a tutti. Mi rivolgo a voi ormai in preda alla disperazione:
Sei settimane fa ho trovato un piccolo uccello ferito (sembrava il morso di un gatto), ma saltellante in un marciapiede e me lo portai a casa nell'intento di curarlo. Nonostante gli uscisse il mangime dal gozzo le ferite cicatrizzarono. Si presentò anche il problema di un ascesso nel becco che purtroppo l'ha fatto crescere storto e aperto. In queste sei settimane ho dovuto quindi imboccarla, anche se Pipi, così l'ho chiamata, prova a mangiare da sola senza riuscita. Per questo motivo mi sono detta che la sua crescita era rallentata, anche se il veterinario mi ha detto che ha una buona massa muscolare.
Fino ad ora sono stata convinta che fosse una tortora, ma mi sono posta il dubbio e sono andata alla ricerca di fotografie di altre specie. Dopo sei settimane, rachitica o meno, per essere una tortora avrebbe dovuto cambiare il colore delle piume che son cresciute e anche tanto, escluso nelle zone dove è stata ferita.
Per farla breve, mi sembra che assomiglia più ad un merlo femmina. E in questo caso avrei quasi completamente sbagliato il tipo di alimentazione (ho letto che il merlo è omnivoro). E a pensarci, una delle cose che mi ha lasciato perplessa è che il grano la attrae fino ad un certo punto. Quando la lascio libera mi viene sempre in testa e sulle spalle e per ben due volte si è lanciata frenetica sul mio piatto, solo quando ha visto gli spaghetti.
Potete aiutarmi? Grazie.
Calzetta
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Dimenticavo, un altro particolare che a me sembra strano di Pipi: come mi vede inizia a muovere le alette su e giù in continuazione. Sembra un richiamo. Poi prende il volo verso il mio collo o la testa e quieta. Fosse per lei ci starebbe giorno e notte. Sa dove di solito le do da mangiare e se ha fame me lo fa capire, per un po' prova da sola, poi ritorna al movimento con le alette, penso per essere imboccata. Qualcuno mi ha detto che l'ho viziata e di farle fare un po' di fame. E ci ho provato, ma senza risultati: se sto dodici ore fuori casa, mi aspetta per mangiare. Ogni tanto fa un suono, quello che ricorda il suo nome, un Piììì.
Direi proprio di si, almeno credo, a questo punto non sono sicura di niente. Le ho dato due serie di antibiotici e cercato di svuotare l'ascesso con tanta santa pazienza, ma sanguinava. Aldilà di tutto questo è di una vivacità incredibile e vola meravigliosamente.
Pensavo che nel giro di qualche settimana avrei potuto lasciarla libera, nel suo mondo, così ho detto in provincia, dove mi hanno dato il permesso di detenerla, data l'impossibilità di portarla al centro di recupero. Ma con quale coscienza la lascio libera se non riesce a nutrirsi?
Il movimento delle ali è tipico di tutti i nidiacei. Oltre al problema dell'autosufficienza, mi sembra di capire che si sia imprintata molto, liberarla sarebbe un problema. Se mai riuscirà a diventare autosufficente, non ne dubito, prima di liberarla deve inselvatichirsi. Considera che lo svezzamento, nutrendola a mano, è sempre più lungo rispetto a quello con i genitori.