Ho volutamente lasciato passare questi giorni di feste prima di esprimere il mio pensiero in questo topic, in risposta al commento di Nashir.
Le mie sono più che altro delle curiosità che scaturiscono dalla lettura dell'intervento.
Innanzitutto, lascia che ti esprima tutta la mia solidarietà. Mi fa molta tristezza sapere che sei circondato da gente così infima: pseudo ambientalisti moralisti che mirano ad incrementare la disoccupazione, prendono a calci i cani e li abbandonano per strada, divertendosi a sparare botti ai randagi... Mi permetto un piccolo consiglio: cambia il giro delle tue conoscenze (non oso chiamarli "amici", perchè mi piace pensare che nessuno vorrebbe essere amico di tali personaggi); di sicuro ci guadagneresti in salute!
La mia esperienza con gli animali è sicuramente diversa dalla tua.
Consideriamo intanto le condizioni del territorio in cui vivo: un paesino nella provincia di Varese.
Non è nostra abitudine festeggiare il Natale con fuochi o botti; a Capodanno, invece, qualcuno usa lanciare dei fuochi d'artificio (laddove più persone si aggregano per fare festa insieme) e i soliti ragazzini di turno (deve essere una caratteristica legata ad una determinata età della vita che poi scompare) sparano qualche petardo per la strada. Niente di neanche lontanamente paragonabile a certi "spettacoli pirotecnici" che caratterizzano la festività in particolari città d'Italia, che noi vediamo solo in televisione.
Eppure...
Ho avuto dei gatti quando ero piccola; ricordo in modo particolare gli ultimi 3, una madre e i suoi 2 figli.
La notte di Capodanno era un vero strazio: ai primi cenni di botti lontani, la gatta si rifugiava impaurita sotto il letto, tremando, e sembrava che il cuore dovesse scoppiarle da un momento all'altro. I 2 figli fuggivano di corsa da casa, e non vi facevano ritorno che parecchi giorni dopo la fine dei festeggiamenti.
Nessuno è mai morto a causa dei botti di Capodanno, ma non posso nemmeno asserire che in quel momento i miei gatti fossero indifferenti a quanto accadeva intorno a loro...
Poco lontano da me, abita mia zia. Fino allo scorso anno, aveva un cane il quale, ad un certo punto della propria esistenza, iniziò a manifestare delle crisi epilettiche. Questo cane (non era un cane da caccia, i quali, mi sembra di capire, siano selezionati per essere indifferenti ai rumori provocati dagli scoppi... altrimenti non potrebbero svolgere il loro "lavoro", giusto?) era terrorizzato dai botti di Capodanno (e veramente non viveva bene neppure durante la stagione della caccia, sebbene i boschi non siano proprio a ridosso del posto in cui lui viveva). I miei zii hanno rinunciato per 10 anni ai festeggiamenti: per loro era più importante il benessere del loro cane, per cui al primo scoppio di petardo in lontananza, erano lì ad assistere il cane che piangeva, tremava e respirava affannosamente, contorcendosi sul pavimento per la paura.
Il cane dei miei zii non è morto per questo: la scorsa primavera morì per una infezione renale, che gli zii e la veterinaria curarono fino all'ultimo (pensa: c'è ancora qualcuno al mondo che cura i propri animali, senza abbandonarli per strada al minimo disguido!

)
Ma non si può certo dire che i botti lo lasciassero indifferente.
C'è poi la storia degli 11 canarini del mio fidanzato, 10 dei quali morirono in una sola notte a causa dello schianto provocato da un'auto che andò a sbattere contro il portone del magazzino nel quale vivevano... Ma questa storia l'avete già letta, inutile tornarci sù.
Certo, questi casi, nel numero complessivo di cani, gatti e canarini che vivono nel mondo, rappresentano una percentuale davvero irrisoria.
E' lecito pensare: ma i miei animali il primo gennaio sono ancora tutti vivi... chissenefrega se questa notte hanno avuto paura? (ovvero hanno provato tachicardia, tremori, mancanza di respiro, vertigini...) Chissenefrega se qualcuno ci ha lasciato le penne? La paura uccide solo una piccola percentuale irrisoria di esseri viventi, ma tutti gli altri sopravvivono... e quindi: chissenefrega della paura?
nashir ha scritto:se dovesse succedere a tutti anche io mi allarmerei ma mai avuto un decesso....
Cioè, devono proprio morire tutti perchè tu possa prendere in considerazione l'idea che la paura, anche se non uccide, fa male a chi la prova?
Vorresti forse farmi credere che, quando vai a caccia e spari ad un animale, gli altri se ne stanno lì buoni buoni ed indifferenti al tuo sparo, in attesa che tu faccia fuori anche loro? Io credo che gli animali fuggano per la paura (che di certo raramente li uccide... ma non per questo è meno brutta!)
Forse tu non l'hai mai provata, questa paura?
Attenzione: io non penso che ora si debba smettere di respirare per l'ansia di arrecare disturbo ai nostri animali; non è questo il senso del mio intervento. Ma negare che gli animali possano provare paura per giustificare le malsane abitudini e le singolari idee di divertimento di noi uomini... mi sembra una presa in giro bella e buona.
Allarghiamo il discorso al genere umano. La logica del "non credo fino a quando non vedo" è quella che spinge la gente a costruire case dove non si dovrebbe, poi arriva la frana, il terremoto, l'alluvione... e le case crollano, le certezze con esse. Ma è troppo tardi per tornare indietro.
Ho esagerato con questo esempio? Va bene: torniamo in tema.
Visto che scrivi (e io approvo) che
nashir ha scritto:quello che realmente dovrebbe interessarci e cioe' la salute umana quella si che e' in pericolo
Un signore abita a pochi Km da me e ha un figlio autistico. Ha modificato quel manifesto iniziale, quello scritto dagli pseudo ambientalisti, così:
Non ci preoccupiamo dei botti perchè nessuno dei nostri animali è mai morto?
Ok. Allora preoccupiamoci dei botti perchè rendono la notte di Capodanno di Alex, della sua famiglia e di tutti coloro che condividono lo stesso problema (anche se si tratta di una percentuale irrisoria) un vero incubo.
Basta questa come motivazione, o non crederemo che i botti possano causare disturbo fino a quando uno dei nostri canarini ci avrà rimesso le penne?
Per completezza, vi posto la discussione in un altro forum in cui Andrea ha esibito questo manifesto per la prima volta e nella quale io gli chiedo il permesso di pubblicarlo anche qui:
http://www.acquariforum.com/forum/showt ... hp?t=33168 (così potete vederlo bello grande e leggere le didascalie).
Se vi interessa approfondire l'argomento, potete trovare tante informazioni utili nel blog di Andrea, qui:
http://alexedilsuostranopercorso.blogspot.it/
Tra l'altro, la discussione è interessante perchè altri utenti raccontano le proprie esperienze (e quelle dei propri animali) con i botti. Se non avete voglia di leggere tutto, vi riporto semplicemente l'intervento odierno di Mattia che scrive così:
Purtroppo i botti mi hanno procurato due dispiaceri nel giro di due giorni....qui da me hanno iniziato a farli veramente forti, e purtroppo prima il mio coniglietto, Igor, e poi la mia cavietta, Philip, mi hanno lasciato, spaventati a morte da queste rumorose deflagrazioni.....spero proprio che chi si diverte in questo modo prima o poi ne paghi le conseguenze.
Peccato che il suo caso rientri solo in una piccola
nashir ha scritto:percentuale non studiata da fonti autorevoli e campata in aria da gente che nella vita non fa altro che spostare le sue frustrazioni verso l amore degli animali...
Alla luce del tuo intervento, Nashir, però mi viene naturale ipotizzare una nuova teoria. Forse non erano tanto i botti a spaventare i miei gatti e il cane di mia zia. Forse non sono stati i botti ad uccidere il coniglio e la cavia di Mattia. No.
Forse è stato il terrore generato dal pensiero che uno pseudo ambientalista moralista e depresso, che nella vita non fa altro che spostare le proprie frustrazioni verso l'amore per gli animali, si presentasse alla porta per prendere a calci i gatti, la cavia o il coniglio, o per abbandonare per strada il cane, dopo avergli fatto scoppiare un petardo vicino alle orecchie.
Buona continuazione!

Berenice