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Autodeplumazione – Cause Infestivo-Infettive o Biologiche

In questo articolo parleremo dell’Autodeplumazione con Cause Infestivo-Infettive o Biologiche.

I Parassiti

I parassiti che possono condurre all’autodeplumazione infestivo possiamo dividerli in interni ed esterni.

Tra gli esterni (Fig. 1) i più frequenti sono: gli acari del genere Cnemidocoptes, i mallofagi, le zecche (Fig. 6) ed i pidocchi.

Di solito gli Cnemidocoptes si localizzano preponderalmente nelle zone glabre come cera, zampe e becco ma possono essere anche causa di prurito in altre regioni del corpo soprattutto nel parrocchetto ondulato (Melopsittacus undulatus) ed in altri parrocchetti australiani.

Tra i parassiti interni ricordiamo nematodi e cestodi che potrebbero indurre:

  1. strappamento di penne nelle zone cutanee in corrispondenza delle porzioni intestinali interessate (dato aneddotico ed ancora non del tutto dimostrato);
  2. prurito dovuto all’assorbimento di tossine prodotte dai parassiti;
  3. effetto espolinate-carenziale indotto dagli stessi ed avente ripercussioni cutanee.
Figura 1 Canarino, reperto occasionale. Abbondante presenza di Mallofagi tra le penne di un canarino. Nella fattispecie non erano evidenti assolutamente sintomi cutanei né il proprietario riferiva di aver notato prurito in alcun soggetto dell’allevamento. Figura 2 Pavone. Il soggetto viveva libero in un grande giardino. L’animale in questione era letteralmente invaso da Zecche.
Figura 1 Canarino, reperto occasionale. Abbondante presenza di Mallofagi tra le penne di un canarino. Nella fattispecie non erano evidenti assolutamente sintomi cutanei né il proprietario riferiva di aver notato prurito in alcun soggetto dell’allevamento. Figura 2 Pavone. Il soggetto viveva libero in un grande giardino. L’animale in questione era letteralmente invaso da Zecche. – Foto Dott. Gianluca Marchetti DVM

Protozoi

Tra i protozoi è sicuramente molto conosciuta l’alopecia indotta da autodeplumanzione nelle Calopsitte (Nimphicus hollandicus) parassitizzate da protozoi del genere Giardia.

Anche i Coccidi potrebbero (dato clinico non dimostrato) esser causa diretta o indiretta di autodeplumazione o perdita di penne.

Batteri ed altri Microrganismi

Tra i batteri quelli che maggiormente causano follicolite sono: Aeromonas spp., Staphylococcus spp., Mycobacterium spp., Pseudomonas spp. ed E. coli.

Secondo alcuni Autori però le dermatiti batteriche non sono molto frequenti a causa dell’alta temperatura corporea che inibirebbe la proliferazione batterica e per i lipidi prodotti da cheratinociti ed uropigio aventi azione batterio-micostatica.

Anche infezioni sistemiche possono avere ripercussioni cutanee e sul piumaggio come ad esempio una polmonite (scarsa ossigenazione tissutale) oppure una gastroenterite (riduzione dell’assorbimento di nutrienti).

La Chlamydiophila psittaci, microrganismo endocellulare obbligato, spesso si associa a scadimento delle condizioni generali del soggetto tra cui rientrano anche: alterazioni del piumaggio per indebolimento organico progressivo ed epatopatie (Fig. 2).

Figura 3 Pappagallo cenerino. Il soggetto in questione, in anestesia inalatoria effettuata per prelevare campione ematologici, risulta quasi completamente deplumato nella parte ventrale del suo corpo. Il soggetto in esame è risultato positivo al test per la ricerca degli anticorpi contro Chlamydiophila pittaci. La terapia specifica ha ridotto l’ampiezza dell’area deplumata ma è residuata comunque la tendenza all’autobeccaggio. Notare una piuma rossa nella parte più caudale dello sterno; la nascita di penne rosse i aree fisiologicamente “grigie” nel pappagallo cenerino si associa spesso ad epatopatie ed alla infezione da Chlamydia. - Foto Dott. Gianluca Marchetti DVM
Figura 3 Pappagallo cenerino. Il soggetto in questione, in anestesia inalatoria effettuata per prelevare campione ematologici, risulta quasi completamente deplumato nella parte ventrale del suo corpo. Il soggetto in esame è risultato positivo al test per la ricerca degli anticorpi contro Chlamydiophila pittaci. La terapia specifica ha ridotto l’ampiezza dell’area deplumata ma è residuata comunque la tendenza all’autobeccaggio. Notare una piuma rossa nella parte più caudale dello sterno; la nascita di penne rosse i aree fisiologicamente “grigie” nel pappagallo cenerino si associa spesso ad epatopatie ed alla infezione da Chlamydia. – Foto Dott. Gianluca Marchetti DVM

Nel corso di questa infezione è frequente non solo la perdita delle penne ma anche il cambiamento di colore del piumaggio di alcuni uccelli come per esempio di piume rosse nel pappagallo cenerino nelle aree fisiologicamente grigie.

Anche la Megabatteriosi, sostenuta da Macrorhabdus ornitogaster, si esprime con una ridotta capacità digestiva e quindi con perdita di peso e talora scadimento delle condizioni generali comprendenti raramente anche alterazioni del piumaggio.

Miceti

Le dermatiti micotiche non sono molto frequenti negli uccelli anche se sono riportati casi di infezione della pelle da funghi dei generi: Candida albicans, Rhodotorula, Microsporum gallinae, Aspergillus, Rhizopus, Malassetia e Mucor.

Come detto per le infezioni batteriche anche infezioni micotiche organiche come l’aspergillosi dei sacchi aerei o le candidosi gastrointestinali sono associati a casi di alterazioni del piumaggio negli uccelli.

Virus

Praticamente quasi tutte le malattie virali inducono alterazioni del piumaggio in maniera più o meno eclatante anche se solamente in alcune l’aspetto dermatologico è pressoché dominante.

Di sicuro anomalie del piumaggio sono riportate nel corso di due malattie virali assai diffuse: la malattia del becco e delle piume (Psittacine Beak and Feather Disease o PBFD) e la polyomavirosi (Fig. 4).

Figura 4. Parrocchetto dal collare giovane. Il soggetto in questione è stato condotto a visita a seguito di abbondante sanguinamento dai calami delle penne remiganti. Tre fratelli del soggetto erano deceduti inspiegabilmente senza manifestare alcun sintomo. Il test PCR è risultato positivo sia per PBFD che per Polyomavirosi.Foto Dott. Gianluca Marchetti DVM
Figura 4. Parrocchetto dal collare giovane. Il soggetto in questione è stato condotto a visita a seguito di abbondante sanguinamento dai calami delle penne remiganti. Tre fratelli del soggetto erano deceduti inspiegabilmente senza manifestare alcun sintomo. Il test PCR è risultato positivo sia per PBFD che per Polyomavirosi.Foto Dott. Gianluca Marchetti DVM

 

 

La PBFD comporta perdita o crescita distrofica delle penne e, in taluni casi, del becco ed immunodepressione.

La polyomavirosi ha caratteristiche cliniche assai differenti in base all’età e alla specie d’uccello interessato ma molto spesso si associa ad anormalità del piumaggio, sanguinamento dai calami e ritardo nella crescita delle piume, in alto la Figura 5.

La Dermatite Cronica Ulcerativa (CUD) peculiare degli inseparabili (Agapornis spp.) e che si esprime come una sindrome automutilativa concentrata alle regioni ascellari, al patagio ed al collo come esito di un prurito ostinato e refrattario a qualsiasi trattamento, esitante spesso in lacerazioni sangiuinanti, sembra esser spesso (ma non sempre) associata alla presenza di Circovirus (PBFD) e/o Polyomavirus (Fig. 6).

Figura 6 (sopra) Agapornis. Il soggetto in questione, al momento della foto in fase di guarigione, non ha ancora avuta una crescita definita delle penne nella regione delle spalle e del petto. Questo pappagallo ha portato il collare elisabettiano per circa 2 mesi, al termine di questo periodo si vede un fitto piumino ricoprire tali regioni. La prima presentazione clinica era tipica di CUD con piaghe e croste all’attaccatura delle ali. Tale soggetto è risultato negativo ai test per Polyomavirus e PBFD.Figura 5 (in alto a sinistra) Agapornis. Il soggetto in questione manifestava enorme ritardo nell’accrescimento di piume e penne. Gli altri individui con lui allevati, ed aventi medesima età (ma figli di altri genitori), erano già completamente e compiutamente impiumati. Il soggetto nella foto è risultato positivo la test per Polyomavirosi
Figura 6 (sopra) Agapornis. Il soggetto in questione, al momento della foto in fase di guarigione, non ha ancora avuta una crescita definita delle penne nella regione delle spalle e del petto. Questo pappagallo ha portato il collare elisabettiano per circa 2 mesi, al termine di questo periodo si vede un fitto piumino ricoprire tali regioni. La prima presentazione clinica era tipica di CUD con piaghe e croste all’attaccatura delle ali. Tale soggetto è risultato negativo ai test per Polyomavirus e PBFD.Figura 5 (in alto a sinistra) Agapornis. Il soggetto in questione manifestava enorme ritardo nell’accrescimento di piume e penne. Gli altri individui con lui allevati, ed aventi medesima età (ma figli di altri genitori), erano già completamente e compiutamente impiumati. Il soggetto nella foto è risultato positivo la test per Polyomavirosi

Anche la Polifollicolite (crescita di diverse penne dallo stesso follicolo), secondo alcuni Autori, sembrerebbe talora associabile all’infezione da Circovirus.

Nel prossimo articolo saranno trattate nel dettaglio ciascuna le cause non infettive responsabili di questa patologia.

Si ringrazia il:

Dott. Gianluca Marchetti, DVM.
Cell. 347.2909036. gianlu-marchetti@libero.it
Clinica Veterinaria Borghesiana (ROMA) Via Vermicino, 69. Tel.: 06 2070648

per la realizzazione dell’articolo e delle relative fotografie.

La redazione.

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