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Consigli sull’allevamento del Diamante di Gould

Il Diamante di Gould, croce e delizia di molti appassionati.

Ebbene sì, per chi si avvicinasse per la prima volta a questo spettacolare uccellino, deve sapere che non è uno qualunque.

Già i colori del suo piumaggio gli danno un’aria importante e così è il suo carattere, un pò’ stravagante e lunatico. Ma ai neofiti consiglio di non farsi suggestionare o impaurire da quello che le persone più o meno esperte possono dire di lui.

Il primo passo da fare è acquistate una coppia sana (almeno all’apparenza) e vispa.

Alloggiateli in una gabbia rettangolare di almeno cm 60 di lunghezza.

Metteteli in un luogo tranquillo della casa o anche fuori, basta che siano coperti dalle intemperie.

Non devono essere spaventati spesso, altrimenti si stressano e i soggetti più deboli possono anche soccombere, specie se presi in mano.

Un consiglio per chi desidera farli accoppiare, dico di acquistare due coppie e o di tenerli tutti nella stessa gabbia (i Gould amano la compagnia altrimenti si intristiscono) oppure dividere i maschi dalle femmine e riunirli, (magari facendo scegliere a loro il compagno), nel periodo dell’accoppiamenti.

Il cibo più consono a questa specie è un buon misto per ESOTICI (con molta scagliola e miglio), in una mangiatoia a parte io somministro loro un misto di mia invenzione composto da dieci parti di MIGLIO BIANCO, sette parti di SCAGLIOLA e due parti di MIGLIO ROSSO.

Vi assicuro che il contenuto di questa mangiatoia viene letteralmente divorata e li mantiene in ottima forma; questo composto datelo nel periodo degli accoppiamenti e dell’allevamento e durante la muta.

Importante, un buon pastone, con pochi grassi (max. 8%) e con un valore proteico medio (16-17%).

Senza fare pubblicità, esiste in commercio un pastone apposito per i piccoli esotici, è fantastico!

Importante, abituateli da subito a mangiarlo, altrimenti ci potrebbero essere dei problemi.

Il pastone va dato tutti i giorni, durante le cove e due volte la settimana durante gli altri periodi.

Nel pastone somministro la SPIRULINA, un’alga verde che ravviva i loro colori, innalza il valore proteico e li protegge da malattie infettive. In una ciotolina a parte mettete il GRIT con una spolverata di sali minerali in polvere e l’osso di seppia, intero è meglio così si puliscono e affilano il becco. Due volte la settimana un buon polivitaminico nell’acqua del beverino.

Come affrontare al meglio il fatidico periodo cove del Diamante di Gould?

Prima di tutto, è importante partire con soggetti SANI, non mi stancherò mai di ripeterlo, anche perché per i Diamanti di Gould fare uova e allevare la prole è veramente stressante. I mesi a loro più consoni per allevare sono SETTEMBRE-OTTOBRE-NOVEMBRE.

I Diamanti di Gould possono vivere anche sette-otto anni e quindi anche coppie di tre anni possono riprodursi tranquillamente. Il maschio sano da quando comincia la muta fino a settembre canta ininterrottamente, la femmina sana ed in estro deve avere il becco nero, a qualunque mutazione appartenga.

Se siamo in possesso di due soggetti con queste caratteristiche allora possiamo provare a metterli nella stessa gabbia con il nido.

Il tipo di nido più adatto per i Diamanti di Gould è simile a quello che si usa per i pappagallini però più piccolo e con l’apertura rettangolare invece che tonda. Esiste in commercio anche un tipo di nido specifico per i Gould, in legno e con la doppia camera, la prima è dove si trova l’entrata, la seconda è quella per la cova, è fatto così per avere più oscurità, in questo modo le escrescenze blù fluorescenti ai lati del becco dei piccoli si illuminano e i genitori per istinto l’imbeccano di più.

Pulli di Diamante di Gould
Una nidiata di Diamanti di Gould di pochi giorni, da notare le escrescenze fluorescenti ai lati del becco che facilitano l’imbecco nell’oscurità del nido.
Foto e Allevamento Dario Dell’Anno

Personalmente, non ho mai usato questo tipo di nido che secondo me è troppo contorto e piccolo (una covata di Gould è spesso composta da sei piccoli); ho invece usato quello per i pappagallini INSEPARABILI, sempre in legno, più lungo in orizzontale e con un grande foro tondo da un lato e i miei Gould l’hanno subito apprezzato.

Una volta che la coppia comincia ad interessarsi al nido, generalmente dopo un giorno, mettete in gabbia del fieno per conigli, all’inizio fili di cm 15-20, poi una volta che la costruzione del nido è cominciata, mettete dei fili più corti che li usano per la rifinitura.

Quando il nido vi sembra terminato, togliete il fieno in eccesso.

La copula di questa specie si svolge all’interno del nido, quando la coppia entra nel nido e si sente il maschio cantare, avviene l’accoppiamento. Dopo pochi giorni, nel nido troveremo il primo uovo.

Purtroppo, come avviene per i canarini, anche a loro è meglio togliere via,via le uova e rimetterle a deposizione ultimata. Al posto di quelle vere, mettete quelle in plastica.

Questa pratica è utile per far sì che i piccoli nascano a poche ore di differenza l’un dall’altro.

Facendo in questo modo, nel 95% dei casi si evita anche che uno dei due partner rompa o addirittura divori le uova.

La coppia comincerà a covare le uova di giorno verso il terzo uovo, dipende da quanto numerosa è la deposizione. Generalmente, quando la femmina avrà deposto il penultimo uovo, essa comincerà a covare anche di notte. ATTENZIONE!

Se la femmina non cova di notte, passate le uova ad un’altra coppia o di Gould o di PASSERI DEL GIAPPONE, poiché il maschio anche se di giorno cova non fà la stessa cosa di notte.

Pulli di diamante digould con balia passero del giappone
I Passeri del Giappone vengono utilizzati come balie nell’allevamento di moltissime specie di uccelli esotici tra cui anche nel Diamante di Gould. Foto e Allevamento Dario Dell’Anno

Passati circa quindici giorni, i piccoli D.di Gould cominceranno a nascere.

Sono piuttosto grossi e completamente privi della peluria tipica di molti pullus appartenenti ad altre specie. Hanno un apertura del becco notevole e collo piuttosto lungo, rispetto ad altri ESTRILDIDI.

Se la coppia si comporta bene, dalla sera o al massimo il giorno dopo, comincerà ad alimentare i piccoli con molto pastone e pochi semi.

Purtroppo non sempre tutto fila liscio, può accadere di trovare neonati defenestrati, oppure non alimentati o peggio ancora non scaldati.

L’unica raccomandazione che posso dare è quella di disturbarli il meno possibile, mettete il cibo la mattina, una guardatina veloce dentro il nido e poi un’altra la sera cercando di fare ciò aspettando che uno dei due soggetti esca per darsi il cambio.

La crescita dei pulli non è uguale per tutte le coppie e così l’uscita dal nido può variare dai venti ai venticinque giorni.

Lasciateli con i genitori fino ai cinquanta giorni o se è l’ultima covata anche sessanta.

Lo svezzamento nei novelli è molto lungo e anche se a quaranta giorni già mangiano completamente da soli, la presenza dei genitori sembrerebbe alcune volte vitale.

Altrimenti, anche mettere molti giovani tutti insieme ho visto che funziona.

Un’ultima cosa, fornite tutti i giorni ai novelli una spiga di panico.

Spero che con queste piccole ma importanti nozioni avrete una buona stagione cove e tante soddisfazioni!

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Il Canarino Nero

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8 commenti su “Consigli sull’allevamento del Diamante di Gould”

  1. Ottimi consigli ho per mezzo di un amico scoperto questi splenditi volatili dai colori meravigliosi spero di riuscire a farli ripodurre grazie

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  2. vorrei avere questi uccellini, ma non so se in una voliera esterna, riescano a superare il periodo invernale
    la voliera è 7×2,5×2,5 ha al suo interno anche un albero ove i passeri del giappone e i diamanti mandarini fanno regolarmente i loro nidi.
    I diamanti di gould sopportano le temperature invernali?

    Rispondi
    • Buongiorno
      i Diamanti di Gould provengono in origine dall’Australia così come i Diamanti Mandarino e condividono lo stesso Habitat.
      Pertanto pur trattandosi di animali nati ed allevati in cattività da generazioni, possono tranquillamente condividiere la stessa voliera.
      Per quanto riguarda la resistenza alle basse temperature, molto dipende dalle temperature minime raggiunte.
      In inverno sarebbe preferibile proteggere la voliera con dei teli di plastica avendo cura di lasciare adeguate aperture per il ricambio dell’aria.
      Inoltre gli uccelli andrebbero introdotti dall’estate e non ad inverno in corso in modo che abbiano il tempo e la possibilità di abituarsi.
      Utile in inverno sarebbe somministrare un’alimentazione più ricca di grassi per aiutare gli uccelli a combattere il freddo.
      A tal proposito potrebbe fornire quotidianamente un Pastoncino morbido specifico per uccelli esotici oppure appendere delle Palle di Grasso

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