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I Pappagalli

Classificazione scientifica

Ordine: Psittaciformi

Famiglia: Loridi, Cacatuidi, Psittacidi

Sottofamiglie: Cacatuinae, Nymphicinae, Strinopinae, Psittacinae, Micropsittinae, Nestorinae.

I pappagalla sono uccelli con una vita sociale intensa, stringono legami di coppia molto forti che durano anche dopo il periodo riproduttivo. Nella foto una coppia di ara chloroptera durante uno scambio di effusioni.
I pappagalla sono uccelli con una vita sociale intensa, stringono legami di coppia molto forti che durano anche dopo il periodo riproduttivo. Nella foto una coppia di ara chloroptera durante uno scambio di effusioni.

Origini del pappagallo

Il pappagallo è un uccello di origini antichissime, infatti resti fossili sono stati trovati in Gran Bretagna e risalgono al periodo Eocene, ossia quaranta milioni di anni fa.

Gli scienziati hanno dimostrato che i pappagalli giunsero in Europa agli inizi del Terziario, da qui si può dedurre che la loro origine sia antecedente e localizzabile nell’antico continente che comprendeva Africa, Sudamerica, Australia, Nuova Zelanda, India ed Antartide.

Con la colonizzazione del periodo tardo Cretaceo, con la nascita di specie diverse di pappagalli, questi sono poi scomparsi da alcune aree, come Europa, Nord America ed Antartide, per i cambiamenti ambientali e climatici.

Oggi i pappagalli vivono in ambienti diversi da quelli di origine, infatti ricordiamo si trovano pappagalli australiani che vivono nelle praterie, pappagalli africani che vivono nella savana, ecc. In generale i pappagalli sono degli uccelli arboricoli che amano le boscaglie e nonostante siano per la maggior parte degli ottimi volatori, hanno sviluppato, durante il processo evolutivo, doti di arrampicatori agevolati dal forte becco e dalle robuste zampe.

La specie dei pappagalli ha avuto una sua evoluzione ben precisa, infatti a partire dagli inizi del XIX secolo l’abbattimento delle foreste, lo sfruttamento sproporzionato delle risorse idriche, l’introduzione di colture differenti da quelle locali hanno fatto si che si determinasse un mutamento rapidissimo dell’habitat di molte specie animali tra cui i pappagalli, che hanno dovuto adattarsi.

Tutto ciò ha comportato la scomparsa di alcune specie come: l’Amazona vittata gracilipes estinta nel 1899; l’Aratinga chloroptera maugei estinta nel 1860, lo Psittacula eupatria wardi estinta nel 1870, il Nestor meridionalis productusestinto nel 1851 e lo Psittacula exsul estinto nel 1875.

Altre specie, invece, sono diminuite; come ad esempio l’amazzone di Cuba che è praticamente estinta a Cuba e ne restano solo alcuni esemplari in alcune isole; oppure l’ara Spix che in natura ormai è estinta ed in cattività le coppie per la riproduzione sono pochissime.

A tutto ciò però ha anche contribuito la cattura dei primi anni del secolo scorso; infatti a conferma di ciò basti vedere che nell’allegato A della Convenzione di Washington, il CITES, che censisce tutti gli animali in pericolo di estinzione, sono state inserite 43 specie di pappagalli, e la restante parte è stata inserita nell’allegato B dove vengono censite le specie che, anche se non sono in pericolo di estinzione, hanno comunque bisogno della protezione adeguata.

Classificazione dei pappagalli

I pappagalli nel mondo sono tantissimi e in generale vengono classificate fra le 315 e le 330 specie che variano sia per dimensione che per peso.

A seconda della famiglia di appartenenza, i pappagalli presentano diverse caratteristiche e in generale si è soliti  classificarli in tre famiglie:

  • Cacatuidae,
  • Loridae,
  • Psittacidae.

Pappagalli Cacatuidae

Nella foto un primo piano di un bellissimo esemplare di Cacatua facilmente riconoscibile dal piumaggio color bianco, dal caratteristico ciuffo erettile e dal grosso becco adunco.
Nella foto un primo piano di un bellissimo esemplare di Cacatua facilmente riconoscibile dal piumaggio color bianco, dal caratteristico ciuffo erettile e dal grosso becco adunco.

A questa famiglia appartengono i generi:  ProboscigerCalyptorhynchusCallocephaloEolophusCacatuaNymphicus con le relative specie.

Rappresenta il gruppo più ristretto di soggetti, comprende dalle 18 alle 21 specie, con diverse sottospecie classificate.

Sono, generalmente, i pappagalli di taglia grande o pappagalli di taglia medio-grande, con una morfologia abbastanza tozza, compatta e con coda corta a spatola. Tuttavia la caratteristica che ha portato a considerarli in un unico gruppo, famiglia o sottofamiglia, è la presenza di un ciuffo erettile che l’uccello solleva quando vuole dimostrare la sua aggressività.

Nel gruppo rientra anche un pappagallo di taglia medio-piccola, diverso dagli altri soggetti per forma, taglia, modalità riproduttiva ed incapacità di portare il cibo alla bocca con la zampa, caratteristica, questa, tipica dei pappagalli Cacatuidi, ma la presenza del ciuffo erettile, le modalità di sistemare il fondo del nido, la cova effettuata da entrambi i genitori, i piccoli coperti di un piumino giallo, fanno considerare l’inclusione di questo pappagallino all’interno della specie dei Cacatuidae.

I pappagalli appartenenti a questa famiglia sono molto diffusi in natura ed anche in cattività; infatti proprio per la sua diffusione non rientra nelle prime due appendici della Convenzione di Washington.

Vivono in Australia, ma alcuni soggetti sono presenti anche nelle isole del pacifico a sud est del continente asiatico: Filippine, Sonda, Moluche, Salomone e Sulawesi.

Alcuni Cacatudi sono però talmente rari da comparire nella prima appendice della Convenzione di Washington; altre invece, essendo presenti in abbondanza, sono considerati, nei loro paesi di origine, degli uccelli nocivi per l’agricoltura così come accade anche per alcuni passeriformi il cui allevamento in cattività è molto diffuso.

Di natura sono generalmente tranquilli, ad eccezione del periodo riproduttivo quando diventano aggressivi con una spiccata territorialità.

Sono degli ottimi volatori e sono capaci di sorreggersi con una zampa sola mentre con l’altra sono impegnati a reggere il cibo precedentemente sminuzzato con il forte becco.

Allevare in cattività questi uccelli non è cosa semplice, è necessario disporre di una certa esperienza ed ampi spazi per posizionare voliere molto grandi adeguate alla loro taglia in modo che possano volare.

Gli esemplari che vengono allevati a mano sono uccelli particolarmente affettuosi e giocherelloni; quelli, invece, allevati direttamente dai genitori hanno un carattere un scorbutico e deciso.

L’alimentazione in natura è composta da frutta e semi freschi

I Cacatua nidificano in tronchi di alberi, il nido ha uno sviluppo verticale.

Sia il maschio che la femmiba dei Cacatua covano le uova, anche se il maschio si preoccupa solo di riscaldarle durante l’assenza della femmina.

Una volta che la coppia di pappagalli sceglie il nido, essa tende a mantenere il possesso dello stesso per moltissimi anni, usandolo, a volte, come rifugio notturno, durante il non periodo della riproduzione.

I Cacatuae sono pappagalli longevi, raggiungono la maturità sessuale tra i 4 e 7 anni, allevano una sola nidiata a stagione, visto che i giovani pappagalli, pur crescendo abbastanza presto, diventano indipendenti solo verso i 6-7 mesi.

Pappagalli Loridae

Primo piano di un magnifico Lorichetto Arcobaleno (Trichoglossus haematodus) il cui nome deriva dai colori sgargianti del suo piumaggio..
Primo piano di un magnifico Lorichetto Arcobaleno (Trichoglossus haematodus) il cui nome deriva dai colori sgargianti del suo piumaggio.

A questa famiglia appartengono i pappagalli chiamati lori lorichetti: i lori sono quei pappagalli che si contraddistinguono per una coda corta a paletta, i lorichetti, invece, presentano una coda allungata con timoniere centrali più lunghe.

Alla famiglia dei pappagalli Loridae appartengono: Chalcopsitta (4 specie di lori), Charmosina (12 specie di lorichetti e 2 di lori), Eos (6 specie di lori), Glossopsitta (3 specie di lori), Lorius (8 specie di lori), Neopsittacus (2 specie di lorichetto), ; Oreopsittacus (1 specie di lorichetto), Phigys (1 specie di lori), Pseudeos (1 specie di lori), Trichoglossus (10 specie di lorichetto), Vini (5 specie di lori).

Il gruppo è composto da circa 55 speciedi pappagalli.

Sono pappagalli che si caratterizzano da una forte voce, una forma allungata, taglia medio-piccola con colori molto forti (il rosso, il blu, il verde, l’arancio).

La caratteristica comune a questa specie è la lingua, di struttura tale da consentire di raccogliere nettare e polline dai fiori, che è la base della loro alimentazione. L’estremità della lingua di questi pappagalli è munita di papille che vengono erette nel momento in cui l’uccello si nutre.

La loro diffusione è l’area oceanica che comprende oltre all’Australia, anche delle isole Filippine, fino a Thaiti e Figi ma soprattutto dalla Nuova Guinea alle Molucche e alle Salomone.

I Loridi hanno un carattere abbastanza rissoso ed aggressivo.

La loro dieta giornaliera basata sul nettare e polline non permette un allevamento semplice di questi uccelli in cattività., tuttavia oggi sul mercato vi sono prodotti specifici che permettono di allevare questi particolari pappagalli, infatti l’allevamento in cattività è abbastanza diffuso, soprattutto per alcune specie.

I Loridi nidificano in alberi cavi e in cattività si ottengono degli ottimi risultati con nidi a sviluppo verticale e a sviluppo orizzontale.

Pappagalli Psittacidae

Alla famiglia dei Psittacidae fanno parte tutti i pappaggalli del mondo che non rientrano nei primi due gruppi e sono raggruppati nella sottofamiglia Psittacinae, e nelle due sottofamiglie Stringopinae e Micropsittinae.

In questo gruppo trovano posto la maggior parte dei pappagalli allevati in cattività e considerati animali da compagnia: araamazzoni (nella foto qui a sinistra un esemplare di amazzone fronte blu), ceneriniinseparabiliondulati.

A questa specie appartengono tutti i pappagalli che sono degli ottimi arrampicatori, mentre non comprende quelle specie che hanno eccellenti qualità come volatori.

Vivono generalmente nella boscaglia o nelle praterie ed amano le zone ricche di corsi d’acqua.

In alcune specie è evidentissimo il dimorfismo sessuale, che non è mai riscontrabile nei Loridi e Cactui bianchi.

I Psittacidi, con oltre le 150 specie, sono localizzati in tutti gli areali dove sono presenti i pappagalli.

La loro alimentazione si basa soprattutto su frutta secca e sementi, però vi sono delle specie molto specializzate, come i pappagalli dei fichi, che mangiano fichi e bacche. All’interno di questo gruppo ci sono specie differenti che per essere descritte vengono divise in sottogruppi secondo taglia ed abitudini comuni:

  • Psittaciformi di taglia ridotta: sono pappagalli caratterizzati da una forma compatta che non utilizzano le zampe per portarsi il cibo al becco, ma bensì utilizzano direttamente il becco per raccogliere il cibo. Nidificano tre volte l’anno e i piccoli diventano autonomi a 6-7 settimane. Il nido viene costruito fra gli alberi, ad una discreta altezza dal suolo ad eccezione del pappagallo kea che nidifica in terra in zone rocciose, del parrocchetto terragnolo che nidifica in tane scavate a terra e del pappgallao kakapo che di giorno si riposa mentre di notte è in piena  attività.
  • Psittaciformi di taglia media e medio-piccola: sono pappagalli caratterizzati da una forma slanciata, coda lunga ed un becco proporzionato alle dimensioni della testa. Sono dei pappagalli molto chiassosi. Rientrano in questa categoria rosselleconurimonaco e parrocchetti asiatici. Nidificano in maniera diversa dagli altri, in quanto spesso preferiscono vivere in colonie numerose. Possono riprodursi anche due volte l’anno.
  • Psittaciformi di taglia media: a questa categoria appartengono i generi Pionus e Pionites. Sono caratterizzati da un becco forte con dimensioni più grandi rispetto alla testa.
  • Psittaciformi di taglia medio-grande: appartengono a questa categoria araamazzoni o cenerini che hanno in comune tra di loro l’abitudine di utilizzare le zampe per portare il cibo al becco; hanno becchi grandissimi, sono sessualmente maturi tra i 4 e 7 anni; impiegano un’intera stagione riproduttiva per svezzare una sola nidiata che di solito è composto da massimo 2-3 pappagallini.

Anatonomia del pappagallo

I pappagalli, come tutti gli uccelli, sono dei vertebrati omeotermi, ossia hanno una temperatura corporea costante intorno ai 40 e 42 gradi.

Gli occhi dei pappagalli sono tondi con una grande pupilla nera, cerchiata da un’iride che può essere gialla o arancio mattone a seconda delle specie.

Il becco è molto particolare, a rostro, forte e grande ed è un’arma di attacco e di difesa con bordi ben affilati.

La mascella superiore, detta anche ranfoteca superiore, è mobile e viene azionata da appositi muscoli; mentre la mascella inferiore è ben fissa, perciò la morsa del pappagallo risulta ben forte.

All’attaccatura della mandibola superiore vi è una zona ispessita e morbida, detta cera, dove si trovano le narici.

Il becco al suo interno contiene la lingua, grossa, corta e carnosa; è un elemento importantissimo per identificare i cibi e per comunicare con gli altri pappagalli e con l’uomo.

Il collo del pappagallo è molto forte, capace di ruotare fino a 360 gradi per avere una maggiore visuale possibile.

Il corpo si regge su uno scheletro leggero ma resistente.

Caratterizzati da colori vivi e forti, le piume e le penne, che contribuiscono a donare forma e rotondità all’uccello, non vengono cambiate una volta l’anno come avviene in quasi tutte le specie di uccelli, ma bensì la muta è continua nel tempo.

Il pappagallo presenta un apparato respiratorio formato dalle cavità nasali, dalla faringe, dai bronchi, dai polmoni e dai sacchi aerei.

L’apparato fonatorio è abbastanza complesso e permette ai pappagalli di imitare dei suoni diversi.

La parte importante di tale apparato è la siringe, che si trova tra la biforcazione della trachea nei due bronchi, che permette la modulazione dei suoni.

L’apparato digerente dei pappagalli non presenta delle caratteristiche particolari, ad eccezione del gozzo molto sviluppato.
Sia i maschi che le femmine di pappagallo hanno gli organi sessuali interni ed il maschio non ha un organo copulatore, cosa invece presente in tutti gli altri uccelli.

I pappagalli, come tutti gli uccelli, hanno una vista acutissima; i loro occhi sono in grado di vedere in maniera indipendente l’uno dall’altro ed hanno un angolo visuale amplissimo grazie alla torsione del collo.

Il gusto è sviluppato ma è solo la lingua che può distinguere i diversi sapori e riconoscere se un alimento è commestibile o meno.

Il tatto nei pappagalli, invece, è poco sviluppato, ovviamente se messo a paragone con il tatto dell’uomo; ma rispetto a tutti gli altri uccelli il pappagallo ha un ottimo senso del tatto.

Infatti grazie alle forti zampe che gli permettono di arrampicarsi o camminare, queste gli permettono anche di afferrare oggetti, spostarli e portarli alla bocca.

Le zampe dei pappagalli sono fortissime hanno quattro dita di cui due, il primo ed il quarto, rivolte all’indietro; mentre le altre due, il secondo ed il terzo, sono rivolte in avanti. Le zampe sono corte, hanno unghie robuste ed adunche.

L’udito è l’arma di difesa più utilizzata dagli uccelli e quindi anche dai pappagalli. Infatti i pappagalli hanno la capacità di scomporre i suoni; questo gli permette di capire con più facilità da dove arriva il suono e la fonte che lo emette.

I pappagalli percepiscono suoni tra i 400 e i 20.000 hertz.

Il senso meno sviluppato nel pappagallo è l’olfatto.

Alimentazione e riproduzione

I pappagalli hanno una dieta vegetariana basata su frutta e verdura ed integrata con qualche larva o insetto.

La famiglia dei Loridi si nutre di polline e nettare che estrae dai fiori e dalla frutta.

La fonte d’acqua, come per tutti gli animali, è una cosa importantissima anche per i pappagalli; anche quelle specie che vivono nella savana o nei deserti, sebbene abbiano sviluppato la capacità di resistano di più tempo senza bere, amano le pozze d’acqua dove fare il bagno e dissetarsi.

I pappagalli sono degli uccelli che hanno una forte socialità ed una buona attitudine alla comunicazione gestuale e vocale.

La comunicazione gestuale è la forma più antica di comunicazione per i pappagalli, i loro gesti come allargare le ali e gonfiare le piume significa dimostrare la propria forza ad un possibile rivale; allungare il collo in avanti con il becco aperto significa che il pappagallo è insofferente; reclinare il capo ed arruffare le piume significa che cerca coccole ed attenzioni dal suo compagno/a.

Per un allevatore esperto alcuni atteggiamenti di questi uccelli costituiscono segnali che possono essere decifrabili: se il pappagallo ha il corpo proteso in avanti con le ali aperte, ciuffo eretto e piumaggio gonfio significa che l’animale sta per attaccare se viene disturbato; se il corpo, invece, è proteso verso l’alto con piumaggio aderente e ciuffo eretto dimostra attenzione e paura; se il corpo è rilassato con le piume arruffate e ciuffo composto indica la tranquillità dell’uccello; infine, qualsiasi atteggiamento di pulizia del corpo dinanzi ad un uomo indica la sicurezza assoluta dell’uccello.

La comunicazione vocale è invece la forma di comunicazione dei pappagalli più evoluta; ogni specie ha un suo richiamo che lo contraddistingue ed il suo linguaggio in modo da comunicare solo con coloro che appartengono al proprio gruppo.

Inoltre le coppie tra di loro hanno un lessico familiare che costruiscono nel corso di tutta la vita.

Le attività svolte dai pappagalli sono varie: pettinare il piumaggio con il proprio becco o farselo pettinare dal becco del proprio compagno/a; pulirsi le zampe con il becco; pulire il becco strofinandolo vicino al ramo.

La vita dei pappagalli è molto intensa, non si annoiano mai, hanno sempre qualcosa da fare, ma la parte più interessante della loro vita sociale è la vita di coppia che risulta essere molto intensa e duratura anche al termine del periodo dellla riproduzione, infatti per moltissimi pappagalli il nido non diventa solo il luogo dove covare le uova dei piccoli ed allevarli, ma anche un rifugio dove dormire e ripararsi dai pericoli ed intemperie e molto spesso capita che lo stesso nido venga riutilizzato per molti anni.

Le coppie hanno un rapporto monogamico molto stretto, fatto anche di scambi continui di attenzioni, un esempio sono gli Agapornis che trascorrono molto del loro tempo a scambiarsi piccoli colpi di becco e lisciarsi il piumaggio.

La pulitura del piumaggio viene fatta anche dai genitori ai figli già adulti, in virtù del fatto che esiste un fortissimo legame familiare tra genitori e figli che dura fino a quando i figli non si creano una propria famiglia.

Il periodo riproduttivo inizia dopo la stagione delle piogge quando di cibo ve ne è in abbondanza. La maggior parte delle specie di pappagalli nidificano sugli alberi all’interno di cavità la cui imbottitura è realizzata, per alcune specie, con corteccia e per altre invece con materiale vario.

La deposizione delle uova, che variano da un numero 2-4 per gli esemplari di taglia medio-grande, 4-10 per i soggetti di taglia piccola, avviene a giorni alterni.

La cova dura circa 15-16 giorni, fino a 24 giorni per i soggetti più piccoli e fino a 30 giorni per quelli di taglia grande.

Le specie più piccole depongono due volte a stagione riproduttiva, a differenza delle specie più grandi che riescono a fare una sola covata.

Lo svezzamento dei pappagallini avviene diversamente a seconda della grandezza dell’uccello: i piccoli pappagalli sono pronti a volare di solito a 35-55 giorni, quelli di media taglia a 65-75, quelli di grande taglia a 100-150.

Una caratteristica comune a tutti i Psittaciformi è la cura della prole, infatti entrambi i genitori collaborano non solo alla cova, ma anche allo svezzamento.

Una curiosità, che non tutti conoscono, è che i piccoli pappagalli nei primi giorni di vita vengono nutriti con una sostanza nutriente che viene prodotta dallo stomaco ghiandolare, che viene detta “latte di pappagallo”.

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